
Eccoci, siamo al supermercato, inutile nasconderlo: almeno una volta alla settimana siamo lì.
Di solito quando entriamo nel negozio abbiamo già alcuni obbiettivi, magari dobbiamo solo prendere della verdura e dei formaggi, eppure… quante volte ci siamo ritrovati a comprare molto di più di ciò che ci serviva? Tutti i supermercati sono delle vere macchine di vendita, studiate nei minimi dettagli per invogliare all’acquisto compulsivo, ossia all’acquisto istintivo di prodotti che non ci saremmo mai sognati di acquistare se non li avessimo visti, soprattutto se presentati in un certo modo; di più, l’obbiettivo è anche quello di farci acquistare soprattutto i prodotti più costosi, quelli “di marca”.
Ecco alcune delle tecniche utilizzate.
Per ovvi motivi acquistiamo con maggior frequenza i prodotti più deperibili: uova, latte, formaggi freschi. Questi prodotti, se fate caso, vengono disposti nella parte posteriore del negozio, quella più distante dalle casse, in modo da costringerci ad attraversare tutto il negozio per andarli a prendere.

Il percorso “più diretto” per arrivare a questa zona è tra gli scaffali dei prodotti alimentari con maggior livello di sofisticazione e quindi con maggior valore aggiunto (ricarico): cereali trattati, contenuti in scatole molto colorate, patatine, snacks, bevande zuccherate (dette in gergo soft drinks).
Più un prodotto è sofisticato, più l’industria può venderlo con profitto. In particolare, i prodotti con maggior ricarico, i più sofisticati, vengono presentati ben illuminati all’altezza degli occhi per facilitarci la scelta.
Ad esempio, nella sezione delle farine, sono messi meglio in evidenza i preparati per fare i dolci pronti in pochi minuti, piuttosto che le semplici farine, i lieviti ed altri ingredienti meno lavorati, che ovviamente sono anche meno costosi.
I prodotti pensati per i ragazzi vengono invece posti a due livelli d’altezza: il primo, più basso, all’altezza di un ragazzino di 3 anni; il secondo al livello di un ragazzino che sta seduto sul carrello portato dal genitore, appena al di sotto dell’altezza della spalla di un adulto di statura media. Inutile dire che i ragazzini sono uno stimolo formidabile per indurci all’acquisto dei loro prodotti.

Anche la musica, sempre presente, è scelta in modo opportuno. Si è scoperto che musica con un ritmo relativamente lento influisce nel rallentare il processo d’acquisto, prolungando di fatto il nostro tempo di permanenza nel negozio, si è visto come tutto ciò aumenta notevolmente il volume del fatturato del supermercato. Stesso dicasi per la diffusione di aromi studiati ad hoc per favorire l’acquisto di determinati cibi. Ad esempio è molto utilizzato l’aroma di pane fresco, appena sfornato, oppure quello di cioccolato che viene diffuso normalmente nella sezione delle caramelle e dolciumi.
Queste sensazioni sollecitano il senso di appetito e ci spingono ad acquistare prodotti di cui non abbiamo effettivo bisogno.
Come fare per non cadere in queste trappole?
- Cerchiamo di mantenerci nella parte periferica del negozio, non al centro. In questa zona si trovano spesso i prodotti freschi o quelli con minor valore aggiunto, meno lavorati e di marche meno note.
- Compiliamo la lista della spesa e cerchiamo di attenerci scrupolosamente alla stessa.
- Evitiamo di fare acquisti “prima dei pasti”: l’appetito, come s’è detto, gioca a nostro sfavore.
- Evitiamo l’acquisto di prodotti Boxed, inscatolati. Cercare sempre l’equivalente in sacchetto o sfuso, venduto a peso.
- Evitiamo i prodotti di marca: sempre più spesso la qualità non coincide con i marchi più pubblicizzati.
- Scegliamo i prodotti con meno eccipienti, meno conservanti, meno coloranti: la lista degli ingredienti deve essere più corta possibile.
- Ricercare i prodotti nelle parti meno accessibili delle scaffalature: la parte bassa o quella alta di solito contengono i prodotti meno sofisticati.
- Prezzi: nel confronto teniamo conto del prezzo espresso per unità di misura che spesso viene indicato in piccolo, non del prezzo unitario del prodotto esposto
Non sempre un prezzo alto è sinonimo di maggior qualità. Il nostro obbiettivo è quello di acquistare principalmente i prodotti più genuini disponibili, tutto il resto probabilmente è superfluo.
Osserviamo che più un prodotto è sofisticato, trattato industrialmente, maggiore sarà la sua durata nel tempo ma minore sarà pure la densità e la qualità di nutrienti per unità di peso. Più un prodotto è deperibile e più contiene sostanze utili per il nostro corpo.
Anche all’interno degli stessi prodotti “freschi” è stato dimostrato come i vegetali, la frutta che ha viaggiato molto, che è stata immagazzinata e magari anche congelata, tutti questi prodotti perdono le loro proprietà nutritive e contemporaneamente incrementano il loro costo anche in termini di eco-sostenibilità.
Pertanto è bene evitare (in ordine decrescente di importanza):
- i prodotti in scatola, disidratati, altamente sofisticati, comprese le bevande e TUTTI i succhi di frutta;
- le conserve e i prodotti in scatola;
- i surgelati;
- i prodotti fuori stagione;
- i prodotti provenienti da lontano.
Sono considerazioni ovvie, ma di fatto costituirebbero una bella rivoluzione da parte dei consumatori se venissero adottate in larga scala.
Ultima considerazione: forse è davvero tempo di rivalutare i tradizionali mercati rionali dei nostri paesi, non credete?
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